La CIMO Sardegna accoglie con favore l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della legge istitutiva del comparto unico del pubblico impiego regionale e dell’ARAN Sardegna, che riconosce finalmente alla Regione una piena autonomia nella gestione delle politiche del personale.
«Si tratta di una riforma attesa e necessaria – dichiara il segretario regionale Luigi Mascia – che restituisce alla Sardegna la possibilità di esercitare fino in fondo la propria specialità. Ora però serve compiere un passo ulteriore, dando attuazione a questo nuovo modello nel settore sanitario, dove la crisi di personale è ormai strutturale e mette a rischio i servizi essenziali.»
CIMO propone alla Regione l’avvio di un confronto finalizzato all’istituzione di una contrattazione integrativa regionale della dirigenza sanitaria, con l’obiettivo di: – rendere la Sardegna attrattiva per i medici e i dirigenti sanitari, introducendo un sistema retributivo più coerente con le condizioni insulari; – prevedere indennità di specificità medica e indennità territoriali di attrattività e permanenza per i professionisti che operano nelle aree interne e nei presidi periferici; – promuovere una perequazione strutturale delle risorse tra le aziende sanitarie, per assicurare equità e uniformità di trattamento in tutto il territorio regionale.
«Chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali – conclude Luigi Mascia – per definire un modello contrattuale sardo capace di valorizzare le professionalità, stabilizzare il personale e garantire ai cittadini un servizio sanitario efficiente e vicino ai territori.»


















