«È in atto una distruzione legalizzata del sistema sanitario regionale, il depotenziamento e lo smantellamento dei servizi per l’assistenza territoriale che di fatto favoriscono la diffusione della sanità integrativa e la privatizzazione della salute dei sardi e rischia inoltre di far collassare ciò che resta della sanità in Sardegna.»
Lo scrive in una nota la Confederazione del Sociale USB Sardegna che una settimana fa, il 28 giugno scorso, ha effettuato un presidio davanti all’assessorato regionale della Sanità contro la politica sanitaria della Giunta regionale. Aderendo alla chiamata del territorio sulcitano ed iglesiente martedì 5 luglio sarà presente davanti alla sede del presidente della Giunta regionale, per protestare contro lo smantellamento della sanità del Sulcis iglesiente ed in particolare del Pronto soccorso del CTO di Iglesias.
«Il Sulcis Iglesiente non è solo ma è in buona compagnia, non c’è zona della Sardegna che non venga abbandonato: il Sarcidano, la Barbagia di Seulo e del Mandrolisai, il Sarrabus Gerrei, l’Ogliastra, tutto il centro Sardegna compresi Nuoro e Oristano, del Marghine, ecc., per questa “malasorte” che accomuna tutta la Sardegna, i Comitati e Movimenti nati ed operanti per la giusta difesa della sanità e dei presidi sanitari nel proprio territorio, devono unirsi coralmente come una sola persona, certamente, senza tralasciare i problemi della propria zona, ma abbandonando il canto suadente di certe sirene politiche ed i “campanilismi”, che non sempre ma spesso, ha contraddistinto le proprie e giuste lotte dei Movimenti – si legge in una nota -. Solo uniti riusciremo a far cambiare rotta a questa classe politica che non si è certo contraddistinta a favore del bene pubblico e comune quale deve essere ed è la: Sanità pubblica, gratuita ed universale.»