«Opporsi con ogni mezzo consentito alle misure introdotte dal governo di Roma con il decreto legge del 13 marzo 2021.»
È questa la richiesta che la Corona De Logu, l’assemblea degli amministratori indipendentisti, ha formulato alla Regione Sardegna.
In particolare, la Corona De Logu, chiede di «opporsi alla misura che consente il trasferimento verso le seconde case in Sardegna dei residenti delle cosiddette “zone rosse” ad alto contagio pandemico».
«Consideriamo – proseguono dalla Corona De Logu – tale misura pericolosissima: la Sardegna è “zona bianca” a basso contagio e vive una situazione di relativa stabilità, guadagnata grazie al rispetto delle regole anti Covid-19 e al sacrificio dei suoi cittadini. L’arrivo già in corso di migliaia di vacanzieri, giunti nell’Isola per il periodo pasquale, mette gravemente a rischio la salute dei sardi. Anche il solo averlo permesso è iniquo e stupido.»
«Nelle ultime ore – aggiungono – si è avuta la prova che i controlli sui viaggiatori in arrivo, in porti e aeroporti, non sono rigorosi ed efficaci. E nemmeno vale, come giustificazione della situazione in atto, la necessità di far ripartire la nostra economia grazie al turismo: a una breve ripartenza farebbero seguito un’impennata dei contagi e una nuova chiusura delle attività imprenditoriali. Quanto successo nell’estate del 2020 deve esserci d’insegnamento e non deve ripetersi. Perciò chiediamo alla Giunta Solinas di opporsi al provvedimento governativo in tutti i modi e in tutte le sedi competenti. Per chi guida la RAS non vediamo, in questo caso, alternativa allo scontro con lo Stato.»
«Rinunciare, piegando la testa davanti a una misura tanto insensata e rischiosa – proseguono gli amministratori indipendentisti – significherebbe non curarsi degli interessi dei sardi, non comprendere che il diritto alla nostra salute viene prima di ogni altro diritto, che tutto ha un limite, anche il dialogo con Roma. Arriva il momento, ed è questo, di fronte a una preminente esigenza di sicurezza, in cui persino la gerarchia delle norme perde valore.»
«Ci riserviamo – concludono – di attivare su tale tema cruciale, con ulteriori e nuove forme di dissenso, i suoi soci e i Consigli Comunali aderenti all’organizzazione degli amministratori locali indipendentisti sardi.»
Antonio Caria