C’è allarme anche nell’Oristanese per la diffusione della dermatite bovina. Tra questi ci sono proprio le aree di Arborea e di Oristano altamente vocate all’allevamento bovino e che sebbene ancora fuori dai contagi temono l’espandersi dei focolai.
Proprio per questo, Coldiretti e Asl di Oristano si sono incontrate per fare un pò il punto della situazione.
«È fondamentale arginare la malattia – sottolinea il presidente provinciale di Coldiretti, Paolo Corrias – e scongiurare situazioni che possano compromettere due settori strategici, trainanti e ormai noti in termini di qualità grazie soprattutto al grande lavoro fatto sulla genetica in questi anni dai nostri allevatori.»
Gli fa eco il direttore Emanuele Spanò: «E’ stato un importante momento di confronto con i nostri soci e i dirigenti dell’Asl di Oristano che ringraziamo per la loro pronta disponibilità – dice – un incontro che ha permesso di fugare alcuni dubbi, avere una fotografia della situazione attuale ma che ha permesso anche condividere idee propositive utili a tutelare gli allevatori che in questo momento si trovano a fronteggiare una criticità in costante evoluzione, visti i 4 focolai accertati ad oggi e i 9 sospetti, che rischia di compromettere più settori economici vitali e importanti per la nostra regione. Rilanciamo sulla necessità di una strategia chiara e concreta di medio-lungo termine perché si deve accelerare sia su vaccini che sulle azioni di contenimento pensando anche ai repellenti e agli aiuti regionali per supportare allevatori.»
Durante la riunione il direttore del Servizio Sanità Animale, Enrico Vacca, ha sottolineato in particolar modo la necessità «di adottare misure di biosicurezza per ridurre il rischio di introduzione, sviluppo e diffusione del virus, mediante il controllo e la limitazione degli ingressi in azienda di persone, animali e veicoli se non strettamente necessario, l’isolamento degli animali sospetti o malati, l’isolamento degli animali di nuova introduzione per un periodo sufficiente di osservazione (quarantena), l’utilizzo rigoroso di aghi monouso, l’utilizzo di antiparassitari, insetticidi e insettorepellenti sui mezzi di trasporto, attrezzature, ambienti e animali».
Antonio Caria