«Sulla sanità e ospedali di Alghero, mi fa piacere che qualcuno, oggi, inizi a preoccuparsi, a differenza del passato. Che ci si accorga solo ora del disastro delle sanità, delle situazioni indecenti di spazi angusti, della tecnologia obsoleta e della insufficienza di personale. Pensare che da quando abbiamo avuto la responsabilità di governo abbiamo dovuto affrontare tutto ciò. Problemi antichi di cui nessuno si era occupato con i fatti, solo a parole. Altrimenti la situazione sarebbe stata diversa. E allora l’ospedale Marino è stato immediatamente rivitalizzato, consentendone la piena attività operatoria. Prima era ferma. E individuandolo come centro sanitario di rilievo regionale per l’ortopedia, pianificando ristrutturazioni della struttura e adeguamenti tecnologici. Che oggi sono realtà, prima no.»
Inizia così lo sfogo, pubblicato sulla sua pagina Facebook, dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais, che aggiunge: «Stessa sorte per l’ospedale civile, con reparti e attrezzatura vecchi di decenni, inadeguati: anche in questo caso, pianificazione ristrutturazione e adeguamento tecnologico. Finanziamenti accordati e lavori in fase di esecuzione e affidamento, che andavano fatti molto, molto prima. Urologia, oncologia, chirurgia, sale operatorie, pediatria, ampliamento pronto soccorso. L’indecorosa camera mortuaria. Rinnovati e in fase di rinnovamento, con finanziamenti assegnati. Ma anche il semplice decoro degli spazi esterni, oggi finalmente puliti e curati. O le banalissime zanzariere, bucate e oggi completamente sostituite. Queste ultime sono cose di poco conto, che fanno sorridere? A me per niente. Emblema della trascuratezza e della noncuranza che caratterizzavano il passato».
«Così come – prosegue Michele Pais – gli spazi del poliambulatorio di Alghero, insufficienti, sparsi nella città, perlopiù in “affitto” con pesanti canoni di locazione. Non se ne è mai accorto nessuno e ce ne accorgiamo noi solo oggi? Bene, stanziate, la settimana scorsa, risorse per la costruzione di una palazzina, che consentirà di avere spazi idonei e di proprietà. Certo il personale manca, è insufficiente, lo è in tutta la Sardegna, ad Aghero come a Olbia, Nuoro, Oristano, ecc. Ma anche in questo caso chi è che ha bloccato al 100% il turn over dei pensionamenti, pensando di risparmiare sul personale? Oggi si sono aperte decine di procedure concorsuali; ma colmare il buco del passato, con la pressoché assenza di nuovi medici specialisti – anche in questo caso per l’azzeramento delle borse di studio d specializzazione (che noi ora abbiamo portato da meno di 40 a oltre 250) – è un’impresa obiettivamente difficile ma che affrontando con grande senso di responsabilità e misure concrete, individuando risorse e pianificazione.»
«Il tutto – conclude Michele Pais – aggravato dalla pandemia che ha dirottato tantissimi medici ed infermieri alla cura del Covid. E allora mi arrabbio quando vedo qualcuno, del e dal passato, che punta il dito nei confronti di chi oggi, con fatica e difficoltà, sta cercando di metter rimedio a situazioni ben note, da 5, 10, 15, 20 anni fa! Ma la cosa migliore è quella di prendere queste critiche come energia positiva per fare sempre meglio, di rispondere con i fatti e non con le parole; nella consapevolezza che i problemi saranno sempre più delle soluzioni, e che ci sarà sempre possibilità di critica per chi vorrà farla. Vado avanti a testa alta senza tentennamenti e incertezze. Senza fretta, ma senza tregua. Disponibile ad un dibattito pubblico, un consiglio comunale aperto, in cui avere la possibilità di confrontarsi a viso aperto, assumendomi ogni responsabilità, se del caso. Ma, così, nessuno potrà sottrarsi alle proprie. Cosi poi facciamo la contabilità.»
Antonio Caria