Si è svolto nei giorni scorsi nella sala conferenze al settimo piano dell’Ospedale Santissima Annunziata, il convegno dal titolo “Nuove frontiere nel trattamento dell’ictus. Dalla fase iperacuta alla riabilitazione”, un’importante occasione di aggiornamento e confronto tra specialisti del settore neurologico, cardiologico, riabilitativo, infermieristico e della medicina d’urgenza.
L’evento ha richiamato l’attenzione di numerosi professionisti sanitari, sottolineando quanto sia cruciale un approccio multidisciplinare e integrato nella gestione dell’ictus cerebrale, patologia che rappresenta ancora oggi una delle principali cause di morte e disabilità nel nostro Paese.
«Lavoriamo tutti i giorni per migliorare la gestione dell’ictus in Sardegna. L’ictus è tempo dipendente ed è un’emergenza medica che richiede un immediato ricovero in ospedale perché è una delle principali cause di disabilità, demenza e mortalità – ha dichiarato Alessandra Sanna, responsabile scientifica del convegno e direttrice della Stroke unit dell’Aou di Sassari –. Questo incontro ha avuto come finalità principale quella di mettere in rete le varie figure che si occupano dell’ictus e, in particolare, di sottolineare una connessione tra ospedale e territorio. Per l’ictus è importante che ci sia una forte collaborazione, appena il paziente arriva in ospedale, fra i vari operatori che si occupano di emergenza-urgenza, il medico del Pronto soccorso, il medico della Stroke unit, il radiologo, il radiologo interventista, l’anestesista e poi, durante la degenza, il fisiatra, il fisioterapista e una volta che il paziente viene dimesso, è necessaria una presa in carico territoriale.»