«L’impegno che era stato assunto dall’assessorato alla Sanità era quello di pubblicare l’elenco delle sedi carenti di medici di medicina generale entro il mese di luglio e così è stato. L’assistenza sanitaria territoriale sconta una grave carenza di medici di base e molte sedi sono ancora vuote. Ci sono intere comunità senza medico che, legittimamente, protestano rivendicando il diritto all’assistenza primaria.»
Lo ha affermato il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pierluigi Saiu, dopo la pubblicazione dei bandi per le sedi vacanti sul Buras.
Lo ha affermato il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pierluigi Saiu, dopo la pubblicazione dei bandi per le sedi vacanti sul Buras.
«La pubblicazione delle sedi carenti e di quelle non assegnate è un passaggio fondamentale per consentire ai medici di presentare le manifestazioni di interesse e procedere così alla copertura delle sedi vacanti. Soprattutto nelle zone del centro Sardegna – ha aggiunto Pierluigi Saiu – ci sono state forti proteste per la mancanza di medici di base. Abbiano preso l’impegno di pubblicare tutte quelle carenti e lo abbiamo mantenuto. Nel Nuorese, per esempio, sono state bandite 45 sedi. Aver recuperato il ritardo accumulato in passato è certamente una buona notizia. Basti pensare che quando ci siamo insediati, nel 2019, dovevano essere assegnate le sedi carenti del 2014. Un ritardo che si è poi trasformato in enormi disagi per molti cittadini che sono rimasti privi di assistenza. Il ritardo è stato recuperato – ha sottolineato il presidente del Gruppo della Lega – ma la pubblicazione delle sedi non significa che verranno tutte coperte. Significa però che su quelle carenti potranno essere presentate manifestazioni d’interesse. Una sede non bandita rimane inevitabilmente vacante. Il sistema di assegnazione delle sedi è troppo rigid e non tiene conto né dell’emergenza determinata dalla carenza di medici che, a causa del numero chiuso, sono troppo pochi per le esigenze del sistema né tiene conto delle nuove esigenze imposte dalla pandemia. Il 30 giugno scorso il Consiglio regionale ha approvato una norma che consente di utilizzare anche i medici delle USCA per coprire i posti scoperti di guardia medica e di guardia turistica. Un provvedimento che va nella direzione di superare la rigidità del sistema. Ma senza un intervento del Governo statale e del ministero della Salute – ha concluso Pierluigi Saiu – non sarà possibile attivare strumenti straordinari e noi saremo costretti a fronteggiare l’emergenza con strumenti ordinari che hanno ampiamente dimostrato la loro insufficienza.»