La CISL Sardegna ha partecipato oggi ai lavori della Commissione Istruzione del Consiglio regionale, portando il proprio contributo al confronto sul futuro del sistema educativo e formativo dell’Isola. Un’audizione che ha offerto l’occasione per condividere dati, analisi e soprattutto proposte concrete per una riforma profonda e strutturale del sistema sardo dell’istruzione e della formazione professionale.
«La Sardegna – ha dichiarato Mirko Idili, segretario confederale regionale della CISL Sardegna – non può più permettersi di affrontare la crisi educativa con interventi frammentati e discontinui. È il momento di agire con coraggio e responsabilità. Serve una nuova legge regionale quadro che superi l’anacronistica L.R. 47 del 1979, e dia finalmente dignità, stabilità e visione a tutto il sistema educativo regionale.»
Tra i principali punti richiamati dalla CISL durante l’audizione:
• Integrazione tra istruzione, formazione professionale e ITS Academy, superando la storica dicotomia tra scuola e formazione;
• Valorizzazione delle competenze tecnico-professionali, contrasto alla dispersione scolastica e promozione di percorsi modulari e flessibili;
• Investimenti mirati sugli ITS e sul rafforzamento della filiera professionalizzante in tutte le province;
• Introduzione strutturata dell’intelligenza artificiale nei curricula, con formazione per il personale scolastico e strumenti digitali accessibili anche nei contesti più marginali;
• Tutela e valorizzazione della lingua sarda, come leva culturale, identitaria e pedagogica;
• Potenziamento dei servizi di orientamento e governance multilivello con il coinvolgimento stabile delle parti sociali e dei territori.
«I dati – ha sottolineato Mirko Idili – sono impietosi: dispersione scolastica al 17,6%, NEET al 17,8%, disoccupazione giovanile oltre il 32%. Serve un salto di qualità culturale e politico. La scuola e la formazione devono tornare al centro delle politiche regionali.»
La CISL Sardegna, infine, ha ribadito la propria disponibilità a collaborare in modo attivo e propositivo, offrendo competenze e rappresentanza sociale per costruire un nuovo patto educativo regionale, che restituisca centralità alla persona e colleghi istruzione, lavoro e sviluppo sostenibile.



















