Mercoledì 11 giugno, Siligo ha ospitato un momento di intensa partecipazione civile e umana con la Marcia per Gaza, promossa da Intrecci Culturali, insieme all’associazione Mondo X Sardegna e al comune di Siligo. Un appuntamento che ha voluto andare oltre il semplice gesto simbolico: una marcia per la vita, per la dignità e per la sopravvivenza, più che per la pace.
Il corteo è partito alle 18.30 dal Municipio di Siligo, con arrivo a piedi – dopo una breve sosta al vecchio lavatoio, dove sono state lette due poesie tratta dalla raccolta curata dall’associazione “Ponti non muri” – presso la comunità di Mondo X S’Aspru, dove i partecipanti sono stati accolti dai ragazzi di Padre Salvatore Morittu e Padre Stefano Gennari, in una terra che da sempre è luogo di incontro, ascolto e rinascita. Proprio lì è stata ricordata la nascita della Carta di S’Aspru, firmata nel gennaio 2023.
«Una carta di persone che volevano riconoscersi in operatori e costruttori di pace. Già allora abbiamo fatto sentire la nostra voce – ha sottolineato Padre Salvatore Morittu – e oggi lo facciamo ancora più forte.»
Ampio spazio è stato dato alle voci palestinesi, attraverso poesie e testimonianze, come quella di Natalie, nata a Gaza e da sempre testimone diretta dei drammi vissuti in quei luoghi. Un modo per fare in modo che il dolore non resti inascoltato.
La partecipazione istituzionale è stata garantita dai diversi sindaci intervenuti – Massimo D’Agostino (Bonorva e presidente dell’Unione dei Comuni del Mejlogu), Francesco Basciu (Banari), Salvatore Masia (Cheremule), Gianmario Chessa (Giave), e Giovanni Porcheddu (Siligo) -, i quali hanno ribadito il valore della presenza, del cammino e del dialogo.
Il sindaco di Siligo, nel suo intervento conclusivo, ha sottolineato che la pace non è soltanto assenza di guerra, ma «volontà quotidiana di non voltarsi dall’altra parte, di tendere la mano a chi soffre».
In un tempo in cui la violenza contro i civili viene spesso ignorata o giustificata, gli organizzatori hanno chiarito con forza: «Questa non è una marcia per la pace. È una marcia per la sopravvivenza. Ogni passo è un abbraccio a una donna, una possibilità di vita per un bambino. Non cerchiamo simboli, ma fatti: fine alle morti, alla fame, alla distruzione. Questa marcia è un patto tra esseri umani».
Padre Morittu ha espresso gratitudine per l’arrivo della marcia proprio a Mondo X S’Aspru: «È importante raccontare la catastrofe umanitaria che sta avvenendo a Gaza. Vogliamo incontrarci, come comunità, e gridare che i nostri responsabili istituzionali – di qualunque ideologia – si possano incontrare, e nel dialogo esprimere desideri, speranze, progetti, costruendo una società umana, solidale e pacifica».
Padre Stefano ha introdotto il termine “futuricidio”, per descrivere l’uccisione non solo dei corpi, ma del futuro stesso: una generazione privata del domani. Proprio per questo, camminare insieme ha assunto il valore di un gesto non solo politico, ma profondamente umano.
Intrecci Culturali, in qualità di co-promotore, ringrazia le istituzioni, le realtà associative e i cittadini presenti, rilanciando l’invito a sentirsi oggi costruttori di pace, con la consapevolezza che ogni passo, ogni parola condivisa, può essere un ponte tra l’orrore e la speranza.