Tre concerti al giorno per cinque giorni per un festival che, giunto alla sua diciottesima edizione, quest’anno avrà come tema “Segni” ed esplorerà i misteri del significato creato dal suono. Martedì 26 agosto prende il via a Oristano il festival Miniere Sonore, la manifestazione che, organizzata dall’associazione Heuristic
La diciottesima edizione di Miniere sonore si aprirà martedì 26 agosto alle 21.00 con “To be born”, concerto di Alessandra Diodati per voce, elettronica
“Spore” è invece il progetto del duo composto da Elio Martusciello (chitarra elettrica) e Francesca Naibo (chitarra elettrica, oggetti, elettronica) che, senza nessuna partitura, nessuna regola, nessuna idea condivisa in anticipo, esplora i territori dell’improvvisazione. Unico punto di partenza è solo l’ascolto reciproco, nella fiducia che da questo incontro germini qualcosa: suoni, tensioni, silenzi.
La prima serata di Miniere Sonore si concluderà con “Brulla”, un documentario sonoro per voce e live electronics con Francesco Giomi (live electronics) e Michela Atzeni (voce). Un’opera che non solo vuole raccontare la storia di devastazione sistematica del disboscamento sardo, ma che, attraverso una mediazione artistica, desidera sensibilizzare ai temi del rispetto ambientale.
La serata di mercoledì 27 agosto si aprirà alle 21.00 con “Synesthesia”, una performance per contrabbasso, sintetizzato
“Rodari connection” è invece il titolo del progetto del duo composto da Valentina Fin (voce, microkorg, sassofono) e Federica Furlani (elettronica, viola, voce) che trae spunto dal mondo immaginativo e surreale delle “Favole al telefono” di Gianni Rodari. Una combinazione che invita l’ascoltatore a esplorare o riscoprire il proprio mondo interiore magico.
La conclusione della seconda giornata di Miniere Sonore sarà affidata al quartetto francese dei No Tongues. Unendo sperimentazione acustica e rituali elettronici, Matthieu Prual (sassofono, clarinetto e flauti), Ronan Courty (contrabbasso e tastiera), Ronan Prual (contrabbasso e percussioni) e Alan Regardin (tromba ed elettronica), nel loro progetto “IIII” creano un universo immersivo e originale, e uno stato di euforia che invita al movimento.




















