Roberto Vecchioni ha incantato il pubblico che ha gremito l’Arena Fiera di Cagliari, venerdì 29 agosto 2025, per lo spettacolo “Tra il silenzio e il tuono tour”, unico concerto dell’anno in Sardegna. Lo spettacolo, prodotto da DM Produzioni, ha preso spunto dall’omonimo libro pubblicato lo scorso anno con Einaudi e intreccia letteratura, filosofia, cinema e naturalmente quei “classici” che hanno emozionato e continuano a emozionare intere generazioni. L’evento cagliaritano è stato organizzato da Patagonia Pictures.
Roberto Vecchioni ha intrattenuto il pubblico in oltre due ore e un quarto di spettacolo, alternando diversi brani della sua produzione artistica recente, con alcuni dei brani che lo hanno reso celebre, concentrati soprattutto nell’ultima parte (“Sogna, ragazzo sogna” e “Chiamami ancora amore”, canzone con la quale ha vinto il Festival di Sanremo 2011), e nel doppio bis (“Luci a San Siro” e la storica “Samarcanda”)(, e considerazioni soprattutto su “amore”, “famiglia” e “pace”. Ricorrenti le testimonianze sulle sue esperienze di vita, tra le quali ha ricordato anche l’ingiusta carcerazione subita 46 anni fa per la presunta cessione di uno spinello ad un ragazzo, in esecuzione, a Milano, di un mandato di cattura emesso con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti da un giudice del tribunale di Marsala che andò in ferie subito dopo e lo costrinse così ad attendere una settimana, nel carcere di Marsala, dove si sarebbe compiuto il reato durante un concerto tenuto due anni prima, in attesa di essere giustamente liberato da un giudice sostituto (al giudice che lo fece incarcerare ha dedicato la canzone “Signor Giudice”, magistralmente interpretata); sulla moglie, con la quale divide la sua vita da ben 44 anni; sulle donne in generale e, soprattutto, su quelle che ha incrociato nella sua vita; sulle guerre e sulla speranza, per le generazioni future, di riuscire finalmente a vivere in un mondo senza più conflitti; sulla gioia di vivere e sulla felicità.
Accompagnato dai musicisti della sua storica band, l’artista e professore milanese («ho iniziato ad insegnare, praticando il mestiere più bello del mondo – ha sottolineato – all’età di 18 anni, e non ho mai smesso, continuo a farlo ancora oggi che sono arrivato all’età di 82 anni»), ha portato a termine un concerto straordinario che ha regalato al pubblico grandi emozioni che sarà difficile dimenticare e, con la sua straordinaria generosità artistica, ha concluso uno spettacolo di ben 135 minuti, come solo artisti “veri” come lui, intramontabili, riescono ancora a regalare a chi spesso fa anche grandi sacrifici per affollare le arene nei vari centri della nostra amata Sardegna, isola che Roberto Vecchioni ha esaltato dall’inizio alla fine, con i suoi abitanti, ricordando il suo primo approdo nel Nord dell’Isola nel 1959, quando ancora non esisteva la Costa Smeralda.
Giampaolo Cirronis




















