Il Cus Cagliari vince in trasferta. Non succedeva dal 3 Marzo, da quella Gara 1 dei quarti di finale che indirizzò una serie paradisiaca con cui i cussini batterono la corazzata San Donà di Piave e conquistarono una storica semifinale play off.
Nella serata di ieri, Menicali&Co danno continuità alla bellissima vittoria contro Belluno e vincono in casa della Stadium Mirandola ottenendo 2 punti alla fine di un tie-break lunghissimo. Una vittoria porta conquistata nelle difficoltà che porta il roster cussino a 9 punti nel Girone Bianco di Serie A3 Credem Banca.
«Vincerla così è un segnale di presenza, di spirito e di voglia di emergere. È stata una partita complicata in cui non siamo mai riusciti a prendere ritmo e continuità, ma la reazione sotto 2-1 e stata importante. Al quarto eravamo andati avanti, loro ci hanno ripreso ma siamo stati bravi a rimanere lì e anche nel quinto siamo stati sempre in vantaggio e loro hanno rimontato. Siamo restati attaccati alla partita con pazienza e lucidità.»
Il coach Lorenzo Simeon esprime tutta la soddisfazione per i primi punti stagionali lontano dal PalaPirastu, ottenuti grazie alla vittoria 2-3 (25-21, 22-25, 25-20, 24-26, 19-21) – «è una vittoria importante, in uno scontro diretto e in trasferta. Alla fine della partita, infatti, eravamo tutti molto contenti per questo risultato».
Un’ottima vittoria che consente al Cus di dare finalmente continuità e trovare le tanto citate “due partite positive consecutive” in cui trovare risultati e fiducia.
«Ci aiuterà tanto ad avere una consapevolezza diversa per chiudere l’anno. È il frutto del lavoro settimanale e dell’impegno che i ragazzi ci mettono. Si è parlato tanto delle due vittoria consecutive e adesso mi viene da dire. Non c’è due senza tre – l’ironico incitamento del coach piemontese – fare filotto in casa con San Donà sarebbe l’ideale. Loro sono una squadra molto giovane e interessante con dei picchi molto alti che non riesce sempre a tenere con continuità. Sarà una partita in cui noi dovremo gestire il ritmo e imporre il nostro gioco e la nostra continuità, in casa riusciamo a farlo di più e anche questo è un vantaggio da sfruttare.»
Foto di Andrea Chiaramida



















