Il Sardegna Rally Raid passa sotto lo striscione d’arrivo della prima edizione. L’inaugurazione, giurano soprattutto i concorrenti lunga, è la promessa di una serie. Innegabilmente, qualche brivido di emozione c’è. Pietro Degiacomi, GasGas Africa Dream, ha vinto il Rally delle Moto , l’Equipaggio Bordonaro-Lovisa, la Suzuki Gran Vitara, la Gara delle Auto. È stata una tre giorni incredibilmente sentita. A congratularsi, ma anche a ricevere i complimenti a caldo, sono per primi Tiziano Siviero, l’ideatore del Rally-Raid in Paradiso, e Giulio Pes di San Vittorio, carismatica efficienza senza la quale tutto questo non si sarebbe potuto fare. È una frase un po’ usata, ma così è. Sono stati tre giorni di grande agonismo, di enorme Sport quando nel termine si includono valori che sono della persona prima ancora che dell’atleta. La formula vincente Sardegna Rally Raid, l’Isola, Alghero, l’idilliaca convivenza moto e auto , è lanciata dalla base della Città catalana, il Nord dell’Isola la sua orbita inaugurale, e naturale.
Per la terza e ultima tappa, ultimo giorno di gara, il Sardegna Rally Raid spariglia le sue carte. Ancora una divisione delle “armate ”. Le Moto vengono inviate verso Nord, le Auto verso Est . Le prove finali sono ambientate negli scenari della prima Tappa ad attribuzione invertita. Le Moto affronteranno le due Speciali, WLP di 40 KM e oMo di 37, le auto la Fiorentini di 62. Di fatto i 300 motociclisti si affacciano sulla costa verso Castelsardo e mettono le ruote sulla mitica Oslo-Tergu fissata nella memoria degli appassionati dal WRC. Nello stesso tempo gli equipaggi Auto sono lanciati nel dedalo affascinante delle piste della Foresta di Fiorentini. Ancora 300 chilometri per l’ultima “ fatica ” del Rally, davvero un gran finale. Lo scacchiere dell’ultima Tappa è intrigante, il Rally-Raid nella sua essenza più pura. Matteo Capuzzo e Pietro Degiacomi vincono, rispettivamente, i due “ tronconi ” della lunga e vertiginosa ultima Speciale del Rally, Pietro, come abbian detto, il Rally.
Ai motociclisti è offerto per un giorno il brivido della velocità sugli sterrati supersonici del WRC. Le Speciali sono levigate, velocissime. Incutono rispetto. Bisogna saperle “navigare”, anche. È lì che emerge la figura di riferimento lanciata dal Sardegna Rally Race. Pietro Degiacomi ha vent’anni e, come dice Antonio Assirelli, coordinatore FMI, è il vento giovane del Rally-Raid. È la sua prima vittoria assoluta importante, e il bresciano la coglie gemellandosi alla prima edizione del Rally. Un segno? Forse, di sicuro un fatto! Sul podio di Alghero, attenzione a non cadere in mare dal Molo Dogana, salgono anche Mattia Capuzzo, KTM, e Thomas Marini, il Campione in carica dell’Italiano Raid TT. È un vento nuovo, un vento forte, e viene dal mare di Sardegna. Tommaso Montanari, Husqvarna, è stato il primo leader del Sardegna Rally Raid. Chiude al quarto posto e presenta i “ senatori ” del Rally-Raid, i dominatori della spettacolare ed evocativa classe riservata ai bicilindrici. Nell’ordine Jacopo Cerutti, Aprilia, e Alessandro Botturi, Yamaha. C’è una terza “ grossa ”, ed è la moto di Matteo Drusiani, ottavo assoluto alle spalle di Matteo Luison e Leonardo Tonelli, Beta, terzo della classe e fino all’ultimo in corsa contro Gioele Meoni, il figlio di Fabrizio. I segni e il DNA: oltre al figlio del leggendario Pilota di Castiglion Fiorentino, al Sardegna Rally raid corre, 22° assoluto, Noa Sainct, il figlio dell’indimenticabile Richard. I “ babbi ” contano insieme 5 vittorie alla Dakar. Il “Circolo dei Dieci” si chiude con Paolo Degiacomi, GasGas: è il fratellone del vincitore.