Il turismo è uno dei pochi settori che in questi anni ha sostenuto con continuità l’economia della Sardegna. Un contributo importante, specialmente a supporto della crescita dei visitatori internazionali, è arrivato dal miglioramento dell’offerta aeroportuale. Tuttavia, se negli anni passati il consueto esercizio di simulazione condotto dalla CNA aveva certificato un costante incremento dell’offerta di voli per raggiungere l’Isola dai principali aeroporti europei, l’analisi condotta tra maggio e giugno di quest’anno fornisce indicazioni meno positive.
Rispetto all’anno passato, infatti i turisti che vorranno raggiungere la Sardegna dai principali aeroporti del centro Europa nel periodo di ferragosto avranno a disposizione un numero inferiore di opzioni di scelta.
Più nel dettaglio, nel confronto con le principali regioni competitor che rientrano nella simulazione della CNA (Baleari, Croazia, Creta, Cipro, Corsica, Sicilia e Algarve), la Sardegna è quella che, dopo la regione portoghese dell’Algarve, ha peggiorato più marcatamente l’offerta aeroportuale rispetto al 2024. Va detto che una tendenza alla riduzione si registra in cinque regioni su otto ma, nel complesso, il numero di combinazioni totali è rimasto invariato; inoltre, l’intensità del calo che ha riguardato i tre aeroporti isolani appare rilevante (-14%, contro una media generale del +0,7%). Dal lato prezzi, come detto, si conferma il risultato della scorsa indagine (circa 1.190 euro per quattro persone andata e ritorno a cavallo di Ferragosto), ma in un contesto di leggera riduzione generale. La Sardegna ha quindi perso una posizione nella classifica delle destinazioni più convenienti, con l’Isola che è ora quarta dietro Baleari, Algarve e Sicilia (era terza l’anno passato dietro alle isole spagnole e alla Croazia).
Il report della Cna
La metodologia: in coerenza con gli anni passati, per confrontare destinazioni diverse si è considerato un insieme ristretto di punti di partenza: il centro della Germania (aeroporti di Francoforte, Monaco di Baviera e Berlino), la Francia (aeroporti di Parigi) e il Regno Unito (tutti gli aeroporti che servono la grande area metropolitana di Londra); si sono allora confrontati i prezzi messi a disposizione da tutte le compagnie aeree verso i principali aeroporti di destinazione delle regioni selezionate (Alghero, Olbia e Cagliari per la Sardegna).
La query predisposta riguardava un viaggio andata e ritorno nella settimana di ferragosto per 4 persone (due adulti e due bambini), con prenotazione di un’autovettura di classe economica (media tra le tre offerte più vantaggiose) per una settimana nell’aeroporto di destinazione. I parametri di cui si è tenuto conto sono: il numero totale di combinazioni possibili (cioè il totale delle scelte possibili per raggiungere l’aeroporto di destinazione, anche considerando scali intermedi, ma soltanto per partenza e arrivo in giornata), la presenza di voli diretti e il loro prezzo, il numero di compagnie, la presenza di compagnie low-cost e il prezzo minimo riscontrato come combinazione di andata e ritorno; si è poi confrontato il risultato con quello ottenuto l’anno passato.
Il numero di voli. Nel 2025, in un contesto generalizzato di leggera crescita del numero di voli (+0,7% nella media generale), la Sardegna ha subito un calo significativo dell’offerta.
Rispetto al 2024 il numero di combinazioni disponibili per raggiungere uno dei tre aeroporti dell’Isola, ottenuto totalizzando il numero di offerte messe a disposizione dai principali vettori europei (considerando anche le soluzioni con scalo intermedio ma con partenza e arrivo in giornata), si è contratto del -14%. A titolo di paragone, per le Baleari il calo misurato è stato del -8,6%, del -3,5% per la Croazia, del -2,5% per la Sicilia, mentre Creta, Cipro e Corsica hanno registrato aumenti superiori al +15%.
Nello specifico, si è passati dalle 7.806 combinazioni individuate a inizio giugno 2024 alle 6.707 di giugno 2025. Si tratta di un passo indietro dopo anni di continua crescita che avevano riportato i livelli dell’offerta in linea con quelli del 2019 (7.875). Va detto che il calo delle combinazioni totali è bilanciato dall’aumento progressivo del numero di soluzioni andata e ritorno con voli diretti; quest’anno si è arrivati a 266, circa 40 in più rispetto al 2023 e oltre cento in più rispetto a quanto si registrava nel 2019. Il basso numero di collegamenti diretti da e verso i principali aeroporti europei (qui si considera Francia, Germania e Regno Unito) continua però a rappresentare uno dei punti deboli dell’offerta internazionale dedicata alla Sardegna; i numeri dell’Isola infatti impallidiscono nel confronto con quelli delle Baleari (oltre 3.700 combinazioni disponibili con voli diretti), Corsica (1.651), Algarve (884), ma anche Creta (669), Croazia (663) e Sicilia (324). Se il dato elevato della Corsica è prevedibile, considerando la “continuità territoriale” con i territori francesi (da e verso Parigi Orly in particolare), sorprende il numero elevatissimo che caratterizza le Baleari, grazie, in particolare, all’elevata disponibilità da e verso gli aeroporti britannici (oltre 2.200), in particolare nella tratta Londra-Palma di Maiorca (ma è alto anche il dato riguardante i collegamenti con Francia, 559, e Germania, 950). Il tema dei collegamenti diretti rappresenta quindi uno dei punti cruciali su cui lavorare per migliorare la competitività della Sardegna come destinazione turistica estiva nel mediterraneo, e un target di riferimento può essere individuato partendo dai numeri di alcuni competitor, quali Creta (669) e Croazia Adriatica (663). In sostanza si tratterebbe di triplicare il numero attuale di combinazioni con voli diretti da e verso gli aeroporti dei principali mercati europei origine dei flussi stranieri più consistenti (Germania, Francia e Inghilterra).
Il livello dei prezzi. Dal lato dei costi di viaggio, la Sardegna perde una posizione nella classifica delle regioni in cui arrivare costa meno, circa 1.190 euro andata e ritorno per un viaggio dal centro-nord Europa per una famiglia tipo di 4 persone a cavallo di ferragosto (in alta stagione quindi); un dato superiore ai 1.160 della Sicilia, ai 1.157 dell’Algarve, ai soli 700 delle Baleari, ma inferiore a quanto registrato per Croazia (1.333), Creta (1.566), Corsica (1.864) e Cipro (1.976). Rispetto al 2024 il dato della Sardegna si mostra in leggero aumento – circa 26 euro in più (+2,2%) – mentre il costo medio delle tariffe aeree è calato in cinque regioni su sette. Da notare che, rispetto alle medie storiche, soprattutto a causa dell’impennata dei costi energetici innescata dalla deflagrazione della crisi nell’est Europeo, i livelli delle tariffe rimangono nettamente superiori per tutte le destinazioni. Ma se per la Sardegna la crescita dei prezzi tra 2025 e 2019 è stata di circa il +42%, peggio hanno fatto Corsica (+91,2%), Algarve (+51,4%), Croazia (+51,2%) e Creta (+51,0%).
Tempi di viaggio. Note positive continuano ad arrivare dal tempo medio di viaggio: per raggiungere Alghero, Cagliari o Olbia, infatti, il tempo medio di viaggio nel 2025 si è attestato a circa 4,7 ore, una durata che è seconda solo a quella delle Baleari. Da sottolineare come questo dato rifletta, oltre alla leggera crescita della disponibilità di voli diretti nel periodo considerato, soprattutto la posizione strategica dell’Isola rispetto ai principali mercati europei, qui rappresentati dagli aeroporti di Londra e Parigi, Francoforte, Berlino e Monaco di Baviera.
«Rispetto all’anno passato i turisti che vorranno raggiungere la Sardegna nel periodo di ferragosto – dichiarano Luigi Tomasi e Francesco Porcu – avranno a disposizione un numero inferiore di opzioni di scelta. A conti fatti, le compagnie aeree hanno ridotto i livelli di operatività, riducendo l’offerta, ma aumentando la disponibilità di voli diretti, la quale, tuttavia rimane contenuta. Proprio i collegamenti diretti nel confronto con le altre destinazioni mediterranee – soprattutto Creta, Croazia Adriatica e le inarrivabili Baleari – rimangono uno dei punti dolenti dell’offerta aeroportuale della Sardegna, configurandosi come elemento strategico su cui lavorare per migliorare la competitività dell’isola come meta turistica internazionale. Luci e ombre – concludono i vertici CNA – emergono anche dall’analisi delle tariffe; quest’anno con la stabilizzazione dei costi (carburanti e servizi aeroportuali) le compagnie hanno mantenuto il livello di prezzo del 2024, ma il costo per raggiungere la regione è oggi superiore di oltre il 40% a quello che si nel 2019.»