«Aerei radar della Nato in volo sulle zone interne dell’Isola. Un’operazione segreta, come tutte quelle militari, senza alcun preavviso. Con un’ordinanza, la Capitaneria di Porto di Cagliari dispone, «con decorrenza immediata», il divieto di immettersi nelle 17 aree indicate nel mare sardo. Il dispiegamento imponente nel Porto di Cagliari è un’evidente esibizione di forza, un messaggio “guerrafondaio” nel cuore della città, da trasmettere all’Europa e al Mondo. Un messaggio di allerta che mal si concilia con le parole di Draghi dell’altro giorno e parla, coi fatti, di guerra e non di lavoro per la trattativa.»
Lo scrive, in una nota, il coordinatore regionale dell’ANPI della Sardegna, Antonello Murgia.
«La Sardegna, “con ben 35mila ettari di territori occupati e recintati per perenni giochi di guerra”, viene segnalata all’attenzione internazionale come bersaglio in caso di escalation della follia bellicista. L’ANPI della Sardegna, ribadendo la propria ferma opposizione all’invio di armi in Ucraina e al generale riarmo in atto, ribadisce la propria opposizione alla politica del Governo e al silenzio della Regione, in contrasto con la volontà largamente maggioritaria dei sardi e della popolazione italiana.»