«La penalizzazione è notevole, estremamente rilevante e inaccettabile. Basti pensare che in Sardegna, regione italiana in cui il maggior numero di allevamenti è rappresentato dal comparto ovicaprino, proprio questo viene escluso dagli interventi di finanziamento previsti dal Programma nazionale PAC. Non includere il comparto ovicaprino all’interno degli eco schemi approvati, significa di fatto, procurare un ingente danno economico alle imprese pastorali della Sardegna, la quale dispone della maggior presenza di capi ovicaprini in Italia (3 milioni 39mila 160 capi ovini, pari al 48% del patrimonio nazionale e 298mila 424 caprini, pari al 28% del totale italiano). Tali politiche discriminatorie non possono essere tollerate, pertanto credo sia opportuno e urgente prevedere uno stanziamento aggiuntivo per compensare tali perdite e riconoscere inoltre le necessarie deroghe previste per gli allevamenti di piccole dimensioni a tutte le aziende che praticano il pascolamento brado.»
Lo ha detto la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca che ha presentato una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi di minoranza.
«Il 21 giugno scorso la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’accordo sull’assegnazione dei fondi tra le Regioni e Province autonome sbloccando così la programmazione del futuro Piano Strategico della Pac 2023-2027 che dovrà essere completata da parte delle Regioni e del Governo nazionale nei prossimi mesi con la definizione puntuale degli interventi. Una misura che mira a rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’UE e fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni. La ripartizione dei fondi comunitari – aggiunge Desirè Manca – rappresenta una tappa fondamentale per il futuro della Politica per lo sviluppo rurale, che permette al settore di avere un’importante iniezione di liquidità nei prossimi cinque anni, considerato, inoltre, che la delicata fase di finalizzazione ed approvazione del Programma Nazionale PAC 23-27 vede riuniti per la prima volta in un unico quadro programmatico i due pilastri della Pac, il Feaga e il Fea.»
«Per questo è fondamentale che la Regione Sardegna promuova un’azione concreta e introduca tra gli eco schemi, un eco schema specifico che tenga conto del metodo di allevamento pastorale sardo al fine di compensare le perdite del mancato riconoscimento dell’ovicaprino, e che il criterio del redistributivo tenga conto della storicità del metodo di allevamento e che non abbia una riduzione drastica delle somme che le aziende ricevono e sia più proporzionata alla situazione economico sociale attuale», conclude Desirè Manca.
Antonio Caria