Giovani, sani, forti e coraggiosi, ma inesperti. Sono queste la caratteristiche dei dodici grifoni, quattro maschi e otto femmine, arrivati a Porto Torres per diventare i protagonisti di Life Safe for Vultures, il progetto finanziato nell’ambito del Programma per l’ambiente e l’azione per il clima Life 2014-2020 con l’obiettivo di assicurare la sopravvivenza a lungo termine della popolazione di grifone in Sardegna, espandendo il suo areale di distribuzione, aumentandone la capacità portante e prevenendo le principali minacce come l’avvelenamento e l’interazione con le infrastrutture energetiche.
Partiti per l’isola dal porto di Barcellona, in Spagna, i grifoni sono stati presi in consegna dall’Agenzia regionale Forestas, partner del progetto di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e al quale partecipano anche il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation. Il personale veterinario del Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai-Olmedo, ha provveduto all‘accoglienza e al trasporto nelle voliere di “quarantena”, che li ospiteranno prima del trasferimento nella voliera di acclimatamento realizzata nel territorio di Villasalto nel Gerrei. L’equipe coordinata dal veterinario Marco Muzzeddu ha sottoposto gli esemplari spagnoli ad accurate visite mediche e a scrupolosi controlli sanitari. In attesa che gli esiti delle analisi del sangue confermino un buono stato di salute, i grifoni sono stati inanellati con un anello metallico e un anello colorato che ne consentiranno l’identificazione a distanza. Si è poi provveduto a verificare con la scansione del microchip che gli animali arrivati dalla Spagna fossero quelli previsti e già schedati. I veterinari di Forestas e dell’Università si sono occupati, più in generale, di controllare lo stato di salute degli animali in seguito ai potenziali stress del viaggio, ma anche di acquisire dati che potranno tornare utili anche in seguito, dal peso ad altre misurazioni.
Partiti per l’isola dal porto di Barcellona, in Spagna, i grifoni sono stati presi in consegna dall’Agenzia regionale Forestas, partner del progetto di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e al quale partecipano anche il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation. Il personale veterinario del Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai-Olmedo, ha provveduto all‘accoglienza e al trasporto nelle voliere di “quarantena”, che li ospiteranno prima del trasferimento nella voliera di acclimatamento realizzata nel territorio di Villasalto nel Gerrei. L’equipe coordinata dal veterinario Marco Muzzeddu ha sottoposto gli esemplari spagnoli ad accurate visite mediche e a scrupolosi controlli sanitari. In attesa che gli esiti delle analisi del sangue confermino un buono stato di salute, i grifoni sono stati inanellati con un anello metallico e un anello colorato che ne consentiranno l’identificazione a distanza. Si è poi provveduto a verificare con la scansione del microchip che gli animali arrivati dalla Spagna fossero quelli previsti e già schedati. I veterinari di Forestas e dell’Università si sono occupati, più in generale, di controllare lo stato di salute degli animali in seguito ai potenziali stress del viaggio, ma anche di acquisire dati che potranno tornare utili anche in seguito, dal peso ad altre misurazioni.
Antonio Caria