«Semplificare procedure e strategie per la pianificazione di protezione civile e cooperare tra istituzioni territoriali, nazionali e internazionali, solo così possiamo affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e mitigarne le conseguenze.»
Queste le parole dell’assessore della difesa dell’ambiente Rosanna Laconi all’evento di disseminazione del progetto PROTERINA4Future “La governance dei rischi climatici – prospettive di adattamento ai cambiamenti climatici” in corso oggi a Cagliari al quale partecipano tutti i partner del progetto.
«Quella che serve è una protezione civile di prossimità, non basta avere delle istituzioni dedicate, perché la protezione civile ormai è trasversale, ogni cittadino deve essere il primo soccorritore di sé stesso e per questo serve formazione.»
È necessario, infatti, conoscere i comportamenti corretti in caso di emergenza, che ormai sono sempre più frequenti e a più livelli, per questo, ha spiegato il Direttore generale della protezione civile Mauro Merella, la pianificazione di protezione civile deve essere multirischio e multilivello e l’attivazione degli Ambiti Territoriali di Protezione civile è necessaria per l’efficace gestione delle emergenze. Il Direttore ha poi evidenziato l’importanza della cooperazione transfrontaliera, possibile grazie al programma europeo Interreg – Marittimo Italia Francia, e ha fatto un breve cenno sui tre precedenti progetti Proterina ai quali ha partecipato la Regione Sardegna, che trattavano il tema della prevenzione e gestione dei rischi naturali, in particolare quelli legati alle alluvioni e agli incendi boschivi, mentre PROTERINA4Future ha un focus su siccità e alluvioni improvvise.
La giornata di lavoro continua con l’approfondimento sull’approccio alla pianificazione integrata e al ruolo della meteorologia per la riduzione del rischio. Si parlerà poi di buone pratiche e di approcci integrati e si illustrerà il monitoraggio della siccità in Sardegna. Nel pomeriggio si presenterà il libro bianco sui rischi, un libro giallo sulla siccità con l’analisi degli impatti sulle aree costiere del Nord Sardegna. Si parlerà anche di monitoraggio satellitare per la tutela del territorio e sulle attività di sensibilizzazione su alluvioni e siccità.
L’ultima sessione sarà dedicata all’innovazione e agli strumenti tecnologici per le alluvioni.