«In merito ai gravi fatti accaduti nella notte tra sabato 28 e domenica 29 giugno scorsi a Sennori, che hanno coinvolto gruppi di giovani di entrambe le nostre due comunità, come Sindaci di Sorso e Sennori intendiamo esprimere pubblicamente la nostra posizione congiunta, nella piena consapevolezza delle nostre responsabilità istituzionali, nel solco del profondo rispetto che entrambi nutriamo nei confronti della comunità che l’altro rappresenta e in coerenza con la concreta collaborazione istituzionale tra le nostre due amministrazioni, espressione di relazioni ispirate da principi di lealtà, amicizia e visione comune.»
Lo si legge in una nota congiunta diramata dai sindaci Nicola Sassu (Sennori) e Fabrizio Demelas (Sorso), che aggiungono: «Le comunità di Sorso e di Sennori, pur essendo custodi ciascuna del proprio patrimonio identitario, intrecciano da sempre tra loro forti legami storici, culturali, economici e familiari, che non possono in alcun modo essere messi in discussione da atti di violenza riconducibili al comportamento di pochi soggetti isolati, deviati e criminali».
«I rapporti tra le due comunità non sono, né lo saranno mai, improntati allo scontro, bensì, al contrario, sono basati su una solidarietà autentica che trova fondamento nelle relazioni quotidiane tra i membri dell’una e dell’altra comunità che vivono fianco a fianco da generazioni – proseguono i due primi cittadini -. Sorso e Sennori non sono due realtà contrapposte, ma due volti di uno stesso territorio omogeneo, quello della Romangia: una terra che sta crescendo, collabora e si stringe attorno ai valori più nobili propri di entrambi ogni volta che si presenta una sfida da affrontare insieme.»
«L’episodio di violenza che ha coinvolto alcuni giovani non è solo grave e inaccettabile: è anche completamente estraneo allo spirito pacifico, solidale e costruttivo che caratterizza le nostre comunità e non troverà mai spazio nella visione di futuro che quotidianamente costruiamo assieme con il contributo sano e responsabile della stragrande maggioranza dei nostri concittadini – concludono Nicola Sassu e Fabrizio Demelas -. Con riferimento, infine, all’ipotesi di annullare i prossimi eventi di pubblico spettacolo per timore di ritorsioni, esprimiamo la nostra netta contrarietà a ogni scelta che possa apparire come una resa. Sospendere eventi di partecipazione e condivisione significherebbe consegnare la nostra società alla paura, alimentando proprio quella logica di isolamento e violenza che le Istituzioni devono contrastare con fermezza. Siamo fermamente convinti che una scelta in tal senso equivarrebbe a un gesto di debolezza da parte delle Istituzioni e non risolverebbe comunque il problema. Una rinuncia non solo inaccettabile, ma contraria al dovere che abbiamo di garantire la vivibilità, la socialità, la libertà e la sicurezza dei nostri territori. Siamo vicini, umanamente e istituzionalmente, a tutte le persone e alle famiglie coinvolte nei drammatici fatti accaduti e ribadiamo con forza che il nostro impegno sarà quello di presidiare la legalità, tutelare la serenità dei nostri cittadini, e continuare a costruire una Romangia fondata sul rispetto, sulla cultura e sulla non violenza. Con piena fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, continueremo a sostenere ogni azione utile all’individuazione dei responsabili e a garantire che i nostri territori restino luoghi di convivenza pacifica, di partecipazione e di bellezza condivisa. Sorso e Sennori non si piegano. Sorso e Sennori rispondono insieme, con dignità e unità.»
Antonio Caria
