Ha patteggiato due anni di reclusione grazie alle attenuanti generiche dovute all’età e all’assenza di precedenti penali, S.A., coltivatore e proprietario terriero di 77 anni, che era stato scoperto e denunciato nel 2019 dagli investigatori del Corpo forestale per aver causato dolosamente più incendi che avevano interessato vaste aree nelle campagne di Sanluri.
Questa la ricostruzione dei fatti da parte del Corpo forestale: tra i mesi di giugno e luglio 2019, vaste aree del comune di Sanluri erano state colpite da una serie d’incendi dolosi che avevano incenerito colture e macchia mediterranea. Gli inquirenti avevano ritenuto da subito che l’autore dei reati fosse sempre lo stesso. Tutti gli eventi presentavano, infatti, la stessa dinamica ma le indagini erano rese complicate dalla circostanza che le tracce d’innesco erano distrutte dalle fiamme.
Le attività intraprese dal Nucleo investigativo di Cagliari hanno infine permesso di individuare e repertare, prima della completa distruzione, dei residui d’inneschi costituiti da un cordolo di materiale infiammabile a lenta combustione caratterizzato da un forte odore di zolfo. Questo tipo di ordigno è stato rivenuto al suolo nel punto di origine di almeno 3 diversi incendi, eventi che avevano interessato una superficie complessiva di circa 12 ettari.
Le indagini hanno portato a identificare una persona di cui era stata notata la presenza e il transito in tempi e luoghi compatibili con l’innesco dei diversi incendi.
Sulla base degli indizi raccolti, i Forestali hanno richiesto all’Autorità giudiziaria l’esecuzione di una perquisizione domiciliare a carico del sospettato. Gli accertamenti compiuti presso l’abitazione dell’indagato, con il coordinamento del Pubblico ministero, dottor Emanuele Secci, hanno confermato gli indizi. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sottoposti a sequestro 10 ordigni incendiari, pronti all’uso e composti da un filo avvolto in un manicotto di zolfo, materiale utilizzato in agricoltura. A bordo del suo trattore, riferiscono gli agenti, era nascosto uno degli ordigni, integro e pronto all’uso.
Questa la ricostruzione dei fatti da parte del Corpo forestale: tra i mesi di giugno e luglio 2019, vaste aree del comune di Sanluri erano state colpite da una serie d’incendi dolosi che avevano incenerito colture e macchia mediterranea. Gli inquirenti avevano ritenuto da subito che l’autore dei reati fosse sempre lo stesso. Tutti gli eventi presentavano, infatti, la stessa dinamica ma le indagini erano rese complicate dalla circostanza che le tracce d’innesco erano distrutte dalle fiamme.
Le attività intraprese dal Nucleo investigativo di Cagliari hanno infine permesso di individuare e repertare, prima della completa distruzione, dei residui d’inneschi costituiti da un cordolo di materiale infiammabile a lenta combustione caratterizzato da un forte odore di zolfo. Questo tipo di ordigno è stato rivenuto al suolo nel punto di origine di almeno 3 diversi incendi, eventi che avevano interessato una superficie complessiva di circa 12 ettari.
Le indagini hanno portato a identificare una persona di cui era stata notata la presenza e il transito in tempi e luoghi compatibili con l’innesco dei diversi incendi.
Sulla base degli indizi raccolti, i Forestali hanno richiesto all’Autorità giudiziaria l’esecuzione di una perquisizione domiciliare a carico del sospettato. Gli accertamenti compiuti presso l’abitazione dell’indagato, con il coordinamento del Pubblico ministero, dottor Emanuele Secci, hanno confermato gli indizi. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sottoposti a sequestro 10 ordigni incendiari, pronti all’uso e composti da un filo avvolto in un manicotto di zolfo, materiale utilizzato in agricoltura. A bordo del suo trattore, riferiscono gli agenti, era nascosto uno degli ordigni, integro e pronto all’uso.
Antonio Caria