Alcuni studenti quartesi, greci e svedesi sono stati i protagonisti del progetto Erasmus+ KA122 ‘Pensieri, parole e azioni per un futuro sostenibile: uno stile di vita diverso è possibile!’, promosso dal Liceo Classico, Linguistico e Scienze umane ‘B.R. Motzo’ e condiviso dall’Amministrazione comunale di Quartu Sant’Elena.
Tra gli obiettivi più importanti del progetto c’è un contributo alla riduzione dello spreco alimentare, incentivare l’uso del trasporto sostenibile e la riduzione dei consumi energetici,
«È una grande opportunità, un grande arricchimento per i nostri studenti quartesi partecipare a questo scambio culturale con i loro coetanei che arrivano dalla Grecia, dalla Svezia e, prossimamente, anche da altri Paesi – ha commentato l’assessora della Pubblica Istruzione Cinzia Carta, che li ha accompagnati per tutta la mattinata -. Come Amministrazione siamo felici di aver accolto queste scolaresche e aver presentato anche i luoghi simbolo della nostra città. Contiamo di poterlo ripetere anche con nuovi studenti, anche per far conoscere le bellezze naturali e il patrimonio storico-artistico del nostro territorio.»
«Questo programma si pone un obiettivo molto importante, quello della sostenibilità, che di questi tempi è il tema dei temi, l’argomento principale per il nostro futuro – ha detto il sindaco Graziano Milia in occasione dell’incontro nella Sala dell’Affresco dell’Ex Convento -. La sostenibilità ambientale richiede norme, leggi, iniziative che appartengono agli Stati e, per quanto ci riguarda, all’Unione Europea. Organismi che spesso hanno difficoltà e spesso sono in ritardo, anche per motivi geopolitici. La Sardegna dal punto di vista ambientale è sicuramente una terra pregiata, però pochi sanno che il 68% dell’energia consumata nell’isola è prodotta da due centrali a carbone. Una situazione complessa, quindi, così come è complicato raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. Dobbiamo comprendere l’importanza della sostenibilità e affrontare questa sfida chiamata futuro con una mobilitazione collettiva. Occorre avere consapevolezza e costruire una cultura di comportamenti individuali che sappia anche fare fronte comune. E questo può accadere solo ed esclusivamente se questa conoscenza, questa consapevolezza, questa voglia di intervenire parte dalle giovani leve. Perché o sono i giovani a obbligare la mia generazione a fare le scelte necessarie, o diventa davvero difficile immaginare un futuro sostenibile.»
Antonio Caria