«Dopo oltre mezzo secolo la città finalmente si riappropria di un simbolo della sua storia e della sua vocazione rurale. Era forse l’incompiuta più dolorosa, una ferita per Oristano che abbiamo voluto rimarginare. Appena insediati abbiamo affrontato con decisione e scrupolo questo spinoso capitolo e oggi vediamo il frutto di questo lavoro.»
Non può che essere soddisfato il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, dopo la riapertura, in programma domani alle 18.00, del Foro Boario. Chiuso dagli anni ‘60, nel 2004 il Comune avviò i lavori di ristrutturazione e riqualificazione urbana con i fondi della Legge regionale 37 con un progetto a cura degli architetti Salvatore Trogu e Gianfranco Sanna e dell’ingegner Lucio Carboni. Il primo lotto fu aggiudicato all’impresa Medisec per un importo di 483mila euro. Quell’appalto, spiegano dal comune, «si chiuse con la risoluzione per grave inadempimento del contratto».
Il secondo lotto di completamento, sulla base di un progetto dell’architetto Trogu, è stato aggiudicato all’impresa Ghiaccio per un importo di 67mila euro. Con un terzo progetto da 50mila euro si è intervenuti sulla copertura, che nel frattempo era stato interessato da fenomeni di infiltrazioni, con lavori realizzati dall’impresa K1 di Oristano.
«Il nuovo Foro Boario sarà una struttura espositiva dedicata ad esposizioni d’arte in genere, con particolare riguardo per l’arte contemporanea così come stabilito dal Documento unico di programmazione votato dal Consiglio comunale – ha aggiunto l’assessore della Cultura Massimiliano Sanna -. Struttura e posizione periferica del complesso, ne fanno requisiti qualificanti per una destinazione legata all’arte. La struttura, inizialmente individuata quale potenziale museo della Sartiglia, potrà comunque aprirsi a contributi legati alla Giostra equestre e ai suoi simboli da declinare attraverso forme artistiche contemporanee, permettendo alla manifestazione carnevalesca di essere narrata anche attraverso nuovi linguaggi d’arte.»
Antonio Caria