«Siamo stati facili profeti, annunciando che la pseudo-riforma della sanità, voluta dalla presidente Todde a costo di ritardare la Finanziaria, sarebbe stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale. Neanche la fretta dimostrata con la convocazione di una Giunta domenicale, nonostante l’assenza ‘politica’ degli assessori del Pd, per nominare i commissari ha dissolto la confusione che regna in sanità dall’avvento del duo Todde-Bartolazzi.»
Corrado Meloni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha commentato così la notizia che il Governo nazionale ha impugnato la legge sarda sul riordino della sanità, approvata dal Consiglio regionale a marzo.
«L’avventura semestrale dei nominati comincia nel peggiore dei modi – ha aggiunto Corrado Meloni -. Saranno commissari azzoppati di fatto e sui loro atti peseranno seri dubbi di legittimità, costringendoli ad una scarsa operatività nella risoluzione dei problemi del sistema sanitario. Oggetto dell’impugnazione è proprio la sostituzione dei direttori generali in carica, cioè l’unico vero motivo della frettolosa e lacunosa legge approvata dal centrosinistra, che ha causato, nonostante i sorrisi di facciata, anche una pesante frattura all’interno della coalizione. La firma dei contratti, stante l’impugnazione, potrebbe causare un danno erariale, non solo a carico di Presidente e Assessori presenti, ma anche dei vertici amministrativi di Regione e Assessorato. Intanto, pazienti e operatori del mondo sanitario, dopo un anno di legislatura, oltre i miracolosi proclami aspettano ancora i fatti.»