L’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente, con delega alla Protezione Civile, Rosanna Laconi, ha attivato il Sistema integrato di salvataggio a mare per la stagione balneare 2025 e la definizione dei criteri per l’assegnazione dei contributi ai Comuni costieri della Sardegna.
Per garantire la sicurezza dei bagnanti e potenziare la capacità di prevenzione e di intervento lungo le coste, è stato approvato un piano triennale di finanziamento con una dotazione annua complessiva pari a 2 milioni e 406 mila euro, di cui 2 milioni provenienti da risorse regionali stanziate con la Legge di stabilità 2025 e 406.211 euro da fondi statali destinati alla Protezione Civile.
«Siamo intervenuti con una misura concreta e strutturata per la tutela della vita umana e la sicurezza delle nostre coste – ha dichiarato l’assessora Rosanna Laconi – contribuendo così a rafforzare l’immagine di una Sardegna accogliente e attrezzata, anche sul piano della protezione civile.»
La misura prevede l’erogazione di contributi a favore di tutti i Comuni costieri, con una quota fissa di 6.600 euro per ciascun Comune e una quota variabile determinata in base alla lunghezza della costa balneabile. È previsto un minimo di 30 giornate di servizio attivo di salvataggio, da garantire nel periodo 1° giugno – 30 settembre, anche non continuativo.
Il piano si basa su un’accurata mappatura informatizzata delle postazioni di salvataggio, eseguita nel 2024, e sull’attività programmatoria condivisa con i Comuni costieri e il tavolo tecnico interistituzionale.
«Abbiamo lavorato in sinergia con le amministrazioni locali per costruire un sistema di protezione integrato e operativo – ha aggiunto ancora l’assessora Rosanna Laconi – che tiene conto delle peculiarità geografiche delle nostre coste e della crescente pressione turistica, anche attraverso percorsi formativi sul rischio balneare e l’impiego di strumenti digitali avanzati di monitoraggio.»
La Direzione generale della Protezione civile curerà la gestione dell’intero programma, inclusa l’erogazione anticipata del 70% del contributo spettante e le verifiche in loco sul corretto svolgimento del servizio. La misura rappresenta un modello di pianificazione pluriennale al servizio della sicurezza e del territorio, in coerenza con gli obiettivi del Piano regionale di protezione civile multirischio e con la strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Intanto arrivano anche i dati aggiornati del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e dell’ARPAS, che confermano l’eccellenza ambientale del mare della Sardegna.