Anche le specializzandi dell’ottavo ciclo del Corso per le attività di sostegno agli studenti con disabilità si sono radunate in un flash mob a Sassari per chiedere la proroga delle assunzioni da graduatorie prima fascia di sostegno
«Vogliamo portare all’attenzione pubblica la contraddizione delle proposte del Ministro – si legge in una nota -: a) Chiediamo una stabilizzazione, anche attraverso l’apertura del doppio canale di reclutamento con anno di prova e di valutazione finale. b) Chiediamo coerenza, siamo stati formati con una selezione a numero chiuso, ora chiediamo di essere tutelati e che ci venga riconosciuta la nostra professionalità. c) Chiediamo per i ragazzi il diritto a docenti specializzati sancito da numerose sentenze e leggi (L. 517/1977; sentenza C.C. 215/87; L. 104/92), considerate un fattore essenziale per l’inclusione. d) Siamo stati discriminati, in quanto non abbiamo potuto accedere al concorso appena svoltosi, cosa concessa a chi ha conseguito il titolo all’estero anche se ad oggi non ha ancora avuto riconoscimento.»
«Riconoscimento difficile da ottenere visto che il nostro paese è l’unico ad avere una legislazione basata sull’inclusione – proseguono gli specializzandi – mentre Spagna e Romania hanno classi differenziali e scuole speciali.»
Le loro richieste sono: l’immissione in ruolo, attraverso il doppio canale di reclutamento a seguito della specializzazione con anno di prova; un criterio trasparente per le nomine e non criteri discrezionali che lasciano la responsabilità alle famiglie e vanno contro ai principi costituzionali e alla trasparenza tra docenti di sostegno e curricolari e che siano rispettate la sentenza numero 80/2010 della Corte Costituzionale, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, oltre che il riconoscimento della specializzazione avvenuto in Italia con criteri trasparenti e legittimati dallo Stato.
«Appare decisamente assurdo che dopo una formazione altamente professionalizzante, queste risorse formate su richiesta del Ministero, vengano fatte rimanere precarie dal Ministero stesso e si ricorra a docenti non formati quando c’è una disponibilità di docenti specializzati. Chiediamo, la stabilizzazione, sino a esaurimento, di tutti i docenti specializzati in Italia unico sistema per garantire la continuità didattica. Diamo coerenza alle parole, agiamo con azioni concrete», concludono gli specializzandi.
Antonio Caria