Alla luce della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge n. 68/2025 per l’istituzione del comparto unico dei dipendenti di Regione ed enti locali, CIMO Sardegna rilancia l’urgenza di aprire anche nel settore sanitario un dibattito analogo.
«Secondo il sindacato – dichiara Luigi Mascia, segretario regionale CIMO – è giunto il momento di avviare un percorso verso un comparto unico regionale della Dirigenza, che consenta di equiparare i trattamenti dei medici delle ASL sarde a quelli dei dirigenti regionali. Un passo necessario per superare le attuali disparità, rendere più attrattiva la professione medica e garantire la tenuta del servizio sanitario nell’isola.»
«La Sardegna – sottolinea Emanuele Cabras, delegato regionale CIMO – soffre in maniera ancora più grave rispetto ad altre regioni la fuga dei professionisti e la difficoltà a garantire servizi adeguati. Per questo serve una visione riformatrice: non più soluzioni tampone, ma un nuovo modello di contrattazione che metta i medici nelle condizioni di lavorare con dignità e sicurezza. Difendere i Medici significa difendere i pazienti e il futuro del nostro Servizio Sanitario Regionale.»
La segreteria regionale CIMO invita la Regione e l’assessorato della Sanità ad avviare quanto prima un confronto trasparente e partecipato con le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali e le società scientifiche, affinché anche la dirigenza sanitaria possa trovare un quadro contrattuale equo e coerente, in linea con quanto già si sta realizzando per gli altri comparti del pubblico impiego.


















