Prestigioso riconoscimento per Andrea Pretta, medico-chirurgo specializzato alla Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica dell’Università degli Studi di Cagliari, che si è portato a casa un “Merit Award” per il lavoro presentato al “2022 ASCO Congress”, il più prestigioso congresso internazionale del settore, organizzato dalla Società americana di oncologia.
I lavori si svolgeranno a Chicago dal 3 giugno.
L’abstract firmato dal dottor Andrea Pretta, dal titolo “Lymphocyte to monocyte ratio in metastatic pancreatic ductal adenocarcinoma as a prognostic factor and its potential role in identifying a subset of patients with a favorable response to therapy”, ha previsto la valutazione del rapporto tra linfociti e monociti circolanti, dosati prima di iniziare il percorso di cura nei pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas in stadio IV, come fattore correlato alla risposta al trattamento ed alla sopravvivenza globale.
I pazienti con un valore ≥ 4 presenterebbero una migliore risposta al trattamento e una maggiore sopravvivenza globale rispetto ai pazienti con un valore < 4. Pertanto, nel primo gruppo di pazienti può essere ipotizzata una maggiore attività dei linfociti e del sistema immunitario, elemento che potrebbe permettere una selezione migliore dei pazienti candidabili ad immunoterapia.
I lavori si svolgeranno a Chicago dal 3 giugno.
L’abstract firmato dal dottor Andrea Pretta, dal titolo “Lymphocyte to monocyte ratio in metastatic pancreatic ductal adenocarcinoma as a prognostic factor and its potential role in identifying a subset of patients with a favorable response to therapy”, ha previsto la valutazione del rapporto tra linfociti e monociti circolanti, dosati prima di iniziare il percorso di cura nei pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas in stadio IV, come fattore correlato alla risposta al trattamento ed alla sopravvivenza globale.
I pazienti con un valore ≥ 4 presenterebbero una migliore risposta al trattamento e una maggiore sopravvivenza globale rispetto ai pazienti con un valore < 4. Pertanto, nel primo gruppo di pazienti può essere ipotizzata una maggiore attività dei linfociti e del sistema immunitario, elemento che potrebbe permettere una selezione migliore dei pazienti candidabili ad immunoterapia.
Antonio Caria
