Il Centro Studi Agricoli chiude un 2024 intenso e proficuo. Il numero degli iscritti che ha raggiunto la soglia di 5.000 che ha portato il direttivo uscente a indire un congresso straordinario, svoltosi nel mese di giugno che ha visto rinnovarsi il direttivo di sana pianta. Con un calendario di oltre 46 fra riunioni in tutta la Sardegna, di eventi che ha unito promozione, cultura e informazione con particolare riguardo all’informazione sulla nuova PAC, ai corsi sulla gestione della Bdn e all’azione di Sindacato Agricolo, le manifestazioni di gennaio e febbraio sotto gli uffici territoriali di Argea e dell’assessorato regionale dell’Agricoltura per i ritardi nei pagamenti Pac 2023, così come ci ha visto nel mese di ottobre promuovere azioni di protesta sempre per richiedere a Argea di pagare gli anticipi nel mese di Ottobre anziché a Novembre. Il 2024 ha segnato anche la creazione di un sito Internet, la stampa di bandiere del Centro Studi Agricoli e la convenzione con l’Associazione Italiana Coltivatori AIC che ha permesso di aprire in convenzione diversi sportelli di Caa e Patronato.
«Il 2024 ha rappresentato una tappa fondamentale per il Centro studi Agricoli nel campo delle Associazioni Agricole Sarde, consolidando il ruolo del Centro Studi Agricoli nel campo agricolo sardo – ha detto Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli -. I risultati raggiunti hanno aperto nuove opportunità di Sindacato Agricolo in Sardegna e nella stessa informazione Agricola sino a oggi rappresentata solamente in monopolio dalle 4 Organizzazioni di categoria agricola. Oggi con la nostra presenza è rafforzato il dialogo con gli agricoltori e allevatori ponendo le basi per un futuro in crescita ancora più promettente. Anche perché il lavoro da fare è ancora tanto e gli obiettivi del Centro Studi Agricoli per il 2025 sono quelli di abbattere la burocrazia regionale sui finanziamenti Pac e Csr. Con pagamenti in date certe, bandi semplificati e maggiore trasparenza. Inoltre, fra gli obiettivi del Centro Studi Agricoli vi è quello di far capire alla politica regionale l’importanza strategica e fondamentale dell’agricoltura e allevamento in Sardegna.»
Antonio Caria