Quartu Sant’Elena entra rete nazionale del Romanico in Italia, attraverso l’Accordo di collaborazione fra la “Fondazione Sardegna Isola del Romanico”, di cui la terza città dell’isola fa parte e la “Fondazione Lemine” di Bergamo.
«L’idea è quella di sviluppare progettualità complementari e porsi obiettivi comuni al fine di promuovere il Romanico Sardo in Lombardia, ed in prospettiva anche in Europa – ha dichiarato Annamaria Demurtas, consigliera comunale del gruppo Rinascita –. Quartu può a buon diritto ambire al ruolo di capofila locale nell’ambito del romanico, essendo presenti nel nostro territorio ben 6 siti religiosi di epoca romanica: le chiesette di Santa Maria di Cepola, San Pietro di Ponte, San Benedetto, Buoncammino, San Forzorio e Sant’Agata.»
Il comune di Quartu aveva aderito nel mese di luglio alla Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” con il via libera del Consiglio finalizzato appunto a costruire una strategia di valorizzazione dei beni culturali cittadini in grado di sostenere lo sviluppo di opportunità turistiche, lavorative e culturali di eccellenza, in un’ottica di sinergia con gli altri territori nell’isola e fuori dall’isola, anche sfruttando le importanti opportunità dei bandi europei di riferimento.
«L’idea è quella di sviluppare progettualità complementari e porsi obiettivi comuni al fine di promuovere il Romanico Sardo in Lombardia, ed in prospettiva anche in Europa – ha dichiarato Annamaria Demurtas, consigliera comunale del gruppo Rinascita –. Quartu può a buon diritto ambire al ruolo di capofila locale nell’ambito del romanico, essendo presenti nel nostro territorio ben 6 siti religiosi di epoca romanica: le chiesette di Santa Maria di Cepola, San Pietro di Ponte, San Benedetto, Buoncammino, San Forzorio e Sant’Agata.»
Il comune di Quartu aveva aderito nel mese di luglio alla Fondazione “Sardegna Isola del Romanico” con il via libera del Consiglio finalizzato appunto a costruire una strategia di valorizzazione dei beni culturali cittadini in grado di sostenere lo sviluppo di opportunità turistiche, lavorative e culturali di eccellenza, in un’ottica di sinergia con gli altri territori nell’isola e fuori dall’isola, anche sfruttando le importanti opportunità dei bandi europei di riferimento.
Antonio Caria