«Un’altra grave crisi aziendale potrebbe presto interessare la Sardegna se la Regione non provvederà tempestivamente a vigilare sui conti dell’Azienda regionale sarda trasporti. Conti in rosso, come denunciato dalla Cisl in questi giorni, che non sembrano però preoccupare i vertici aziendali che hanno appena nominato un nuovo dirigente addetto alla comunicazione che costerà circa 70 mila euro all’anno e che porterà l’esborso per gli 11 dirigenti dell’Arst a circa un milione di euro. Una cifra vertiginosa e giustamente contestata da lavoratori e sindacati dal momento che i bilanci di Arst, dal 2016 ad oggi, hanno sempre presentato perdite milionarie e hanno potuto chiudere in pareggio soltanto grazie all’aiuto finanziario della Regione. Un comportamento vergognoso e inaccettabile da parte di un’azienda pubblica.»
Così la capogruppo del M5S Desirè Manca si unisce al coro dei lavoratori Arst e dei sindacalisti che in questi giorni hanno lanciato un forte e chiaro appello alla Regione ed all’assessore dei Trasporti in particolare perché vigilino sulle spese dell’Azienda regionale prima che i danni diventino irreparabili e, come già accaduto in passato, siano le casse regionali a dover provvedere con ulteriori finanziamenti a riportare i conti di Arst in pareggio.
«I lavoratori – prosegue la capogruppo del M5S – hanno già annunciato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 21 marzo, giorno in cui scenderanno in piazza per protestare contro questa decisione arbitraria, adottata dall’amministratore unico e dal direttore generale senza aver ritenuto doveroso un confronto con le sigle sindacali”.
Desirè Manca rilancia pertanto l’appello dei lavoratori: «Chiediamo che l’assessore Giorgio Todde, nelle more delle emergenze in corso, chieda conto della gestione dell’Arst ai dirigenti, questo prima che si debba occupare di un’ulteriore crisi aziendale».
«La Cisl – conclude la capogruppo del Movimento Cinque Stelle – ha portato alla nostra attenzione i bilanci di Arst degli ultimi anni e denunciato che se la Regione non coprirà il disavanzo, nel bilancio 2020 la possibile perdita sfiorerà i 10 milioni di euro. Ora siamo tutti al corrente del possibile rischio. Quindi, per una volta, il governo regionale non resti a guardare i fatti accadere. La Regione non rimanga inerme di fronte a questa situazione già critica. Il momento di agire è oggi, per evitare l’ennesima mortificazione dei lavoratori della Sardegna.»