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Home Lavori pubblici

A Sinnai un progetto di riqualificazione rivoluziona il concetto di edilizia popolare

Giampaolo Cirronis by Giampaolo Cirronis
28 Maggio 2022
in Lavori pubblici
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A Sinnai un progetto di riqualificazione rivoluziona il concetto di edilizia popolare

È iniziata ieri, a Sinnai, una rivoluzione gentile, fortemente voluta dall’amministrazione pubblica, che parte dalla centralità dell’essere umano, per la riqualificazione degli immobili di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), nella località compresa tra le vie Bellavista e Cirrionis. Continuità ecologica e sostenibilità ambientale, nel rispetto della natura del territorio circostante, sono alla base del progetto che offrirà una migliore qualità della vita a circa 40 famiglie.

Il raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Studio di ingegneria Abis Associati, Studio DMC arch. Teresa De Montis, ing. arch. Cinzia Oggianu, ing. Paolo Serra e dott. geol. Roberto Pischedda, ha elaborato un progetto commissionato dal comune di Sinnai e finanziato da AREA con un importo di 2.216.179,93 euro, per il recupero di immobili, strade circostanti e un’area verde di 356 mq, attivando un processo di trasformazione culturale e sociale attraverso la condivisione di spazi comuni.

Partendo da uno studio che teneva conto delle esigenze manifestate dagli abitanti della zona, il team di professionisti, coadiuvati nella fase di indagine sociale dalla dott.ssa Silvia Doneddu esperta in progetti di sviluppo locale, ha elaborato un piano che fosse in grado di armonizzare gli edifici riqualificati e il paesaggio circostante, recuperando anche un’area verde tra le vie Bellavista e Cirronis. «Coinvolgere il cittadino sin dal processo iniziale di elaborazione significa renderlo orgoglioso del luogo in cui vive, facilitando l’obiettivo di mantenere nel tempo e anzi accrescere il decoro del quartiere favorendo salvaguardia e aggregazione sociale», spiegano l’arch. Teresa De Montis  e l’arch. Paola Riviezzo dello Studio DMC da sempre impegnato su progetti di innovazione sociale. «L’abitante è al vertice del processo di riqualificazione perché dovrà riconoscere all’intervento il merito di aver valorizzato un ambito urbano, di aver reso unico e riconoscibile il proprio spazio abitativo, di aver armonizzato l’edificato con il paesaggio circostante, di aver migliorato il comfort domestico e la vivibilità dello spazio condiviso e di aver ottenuto tutti questi benefici senza sprechi economici.»

Durante la prima fase dei lavori, partiti ieri e guidati dagli ing. Marco Abis e Paolo Serra, ci si concentrerà sulla sistemazione delle strade, il rifacimento dei marciapiedi, la manutenzione delle piste ciclabili, la riqualificazione dell’area verde, la realizzazione degli impianti di illuminazione pubblica con installazione di luci a led, la risistemazione della pista di pattinaggio e la stabilizzazione della scarpata nell’attigua via Firenze, che sarà inerbita con l’inserimento di specie erbacee perenni e di specie arbustive autoctone della macchia mediterranea.

Nella seconda fase, sotto la guida dello Studio DMC, ci si dedicherà ai lavori specifici dei complessi immobiliari, involucro esterno e zone comuni interne ai condomini.

È previsto un secondo lotto, in fase di definizione, che prevede la riqualificazione dei complessi a schiera nella via Cirronis e di due edifici nella via delle Ginestre.

«Le case popolari possono diventare l’innesco di processi rigenerativi che coinvolgono interi quartieri. Gli elementi materiali e immateriali incrementano la qualità, l’accessibilità e la vivibilità dei contesti di edilizia residenziale pubblica. Attraverso questi protocolli si può aumentare l’efficienza della gestione degli alloggi e la qualità della vita degli abitanti. Questo fa comprendere che ci sono edifici che possono essere risistemati con un valore aggiunto quale è la sostenibilità ambientale e sociale, sottolineando come oggi ci siano molte soluzioni tecnologiche che aiutano questo percorso di rigenerazione sociale oltre che edilizia», sottolineano da AREA.

Tra gli interventi di maggiore interesse si individua la revisione generale delle facciate: il previsto sistema di coibentazione a cappotto è volto a ottenere un adeguato efficientamento energetico con conseguente risparmio nei consumi, un aumento del valore patrimoniale degli edifici, un migliore comfort e benessere interno ma anche una nuova fisionomia dell’edificato. L’uso coordinato di finiture e colori renderanno ogni unità abitativa unica e riconoscibile: «La riconoscibilità del proprio spazio domestico è alla base della sociologia urbana per la creazione del legame affettivo e di rispetto degli abitanti di edilizia popolare per il costruito», sottolinea l’ing. Cinzia Oggianu. Per gli infissi, sono state scelte principalmente finestre ad anta unica che garantiscono una maggiore luminosità degli ambienti, una valorizzazione della suggestiva vista verso la natura esterna, un’importante pulizia grafica generale in facciata e un non trascurabile contenimento economico. In copertura è prevista la bonifica dal cemento amianto e l’introduzione di pannelli fotovoltaici.
L’obiettivo principale è di conferire decoro e facilità manutentiva agli spazi comuni, che oggi appaiono disomogenei e in parte trascurati. Nei vani scala è stata prevista la tinteggiatura completa delle pareti, con una differenziazione cromatica tra parte bassa e parte alta: nella parte bassa una colorazione più scura crea delle “boiserie” con la duplice esigenza di abbellire le superfici murarie e di consentire che le manutenzioni generalmente concentrate nelle parti basse, più soggette a sporco e usura, siano più semplici e a costi più contenuti perché limitate come estensione.
Condividendo l’impostazione generale basata sull’impiego di specie autoctone per la valorizzazione di zone soggette a impoverimento della vegetazione, l’area verde sarà riconvertita in un frutteto a bassa manutenzione. L’ing. Elena Perra spiega: «Dall’analisi delle attuali residenze emerge che gli abitanti riservano una particolare cura e attenzione quasi esclusivamente a singoli alberi da frutto e agrumi che orgogliosi coltivano in piccole porzioni recintate». Da qui l’idea di sistemare un piccolo frutteto riparato nella corte racchiusa dai complessi edilizi compresa la realizzazione di giochi da strada da fare all’aria aperta. Il frutteto si concretizza in uno spazio pubblico di qualità che gratifica il visitatore, è capace di stimolare i sensi in un mosaico variopinto, ricco di sapori e profumi. Un punto di ritrovo, nel quale i cittadini sono coinvolti nella cura dei loro alberi e condividono la raccolta dei loro frutti, diventando motivo di vanto. Gli abitanti saranno così stimolati a salvaguardare lo spazio pubblico e a farlo rispettare perché riconosceranno in quello spazio il loro giardino produttivo. Le specie selezionate sono il Prunus Dulcis (Mandorlo), il Pyrus Dommunis (Pero) ed il Prunus Domestica (Susino).
 
Tags: Cinzia OggianuMarco AbisPaola RiviezzoPaolo SerraRoberto PischeddaSilvia DonedduTeresa De Montis
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